Di foto, marmellate, confetture, errori e perdono :D
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Avete mai provato a fotografare un vasetto di marmellata?
Non so voi, ma io -probabilmente per manifesta incapacità o mancanza dell' "occhio dell'artista"- ho fatto una fatica del diavolo per riuscire a tirar fuori una foto accettabile.
Le marmellate sono estremamente invitanti ma riuscire a fare una foto come si deve a dei banalissimi vasetti...boh... Lo trovo difficile quasi quanto fotografare la carne.
Quindi accontentatevi per favore e perdonate -il perdono è un dono grande, fatene largo uso :D-.
Dopo questa doverosa premessa passo al secondo tema scottante: oltre alle foto mediocri ci sono 2 errori. Oh yes.
Prima di tutto il cappuccetto sopra il coperchio: il disegno non centra una lippa col contenuto (lo potrete vedere nell'ultima foto del post), ma avevo solo quello e lo trovavo tanto carino da meritare comunque i suoi 5 minuti di celebrità :D.
Secondo poi.... Si fa un gran dire e specificare che i termini corretti sono confettura per quelle preparazioni di frutta senza agrumi e marmellate per tutte quelle con gli agrumi... Io preparo la marmellata di limoni e cosa scrivo sull'etichetta? Confettura. Bingo. Genio incompreso: presente. :D
In pratica vi sto rifilando un post con foto mediocri e pieno di errori e contraddizioni. "Bello, brava, bis"...ma anche no.
Prometto di essere più attenta in futuro.
Questa marmellata è realizzata partendo da quella letta sul libro "Falling cloudberries" che ho appena comprato, di Tessa Kiros.
Molte blogger hanno già parlato di questa autrice: per me questo è il primo libro e devo dire che mi piace molto.
La marmellata che propone lei è molto più sbrigativa della mia, perché in sostanza si prevede di tagliare semplicemente in spicchi i limoni, privarli dei semini, cuocerli così con zucchero e vaniglia, invasettare e stop.
Io amo le marmellate di limoni ma:
1. non le amo troppo amare
2. non amo trovarci i pezzettoni di scorza qui e là
Per realizzarla comunque e rimediare a queste due "pecche" ho pensato di frullare la scorza di una parte dei limoni utilizzati con parte dello zucchero, ottenendo così una pasta di limoni omogenea e che aromatizzasse tutto il composto: poi ho pelato a vivo i limoni e prelevato solo la polpa, evitando così tutta quella parte bianca che rende amara la preparazione. Così facendo il lavoro è sicuramente più lungo e serve un numero maggiore di limoni, ma il risultato mi ha entusiasmata, quindi è valsa la pena.
MARMELLATA DI LIMONI E VANIGLIA -modificata dalla ricetta di Tessa Kiros-
Ingredienti per circa 2 vasetti e mezzo da 250 ml
1 kg di polpa di limone, senza la parte bianca (nel mio caso ne sono serviti 16)
scorza di 7 limoni non trattati
1 kg di zucchero
1 bacca di vaniglia (i semi)
200 ml di acqua
Preparazione
Lavate benissimo i limoni, poi prelevate la scorza da 7 di essi con l'aiuto di un pelapatate: cercate di prendere solo la parte gialla, quella bianca più interna è quella che dà l'amaro.
Prendete un macina spezie e lo zucchero previsto dalla ricetta: un poco per volta tritate le scorze con qualche cucchiaiata di zucchero, fino ad avere una pasta di limone.
Io non amo trovare le scorze "intere" qui e là nella marmellata ma molto del sapore è dato proprio da loro, ed è per questo che seguo questo procedimento: non me ne privo ma le omogeneizzo al resto.
Ora pelate a vivo i limoni e prelevatene la polpa, eliminando i semini durante l'operazione.
Consiglio spassionato: siccome è un procedimento lunghetto usate dei guanti di lattice usa e getta per farlo. Dopo 4-5 limoni avevo la pelle che urlava vendetta!
Una volta pronta la polpa versatela nella casseruola di cottura, insieme all'acqua, alla pasta di limone, allo zucchero rimanente ed ai semi della bacca di vaniglia.
Portate a bollore la marmellata, schiumandola in superficie fino a che non sarà limpida e priva di impurità: portate a cottura.
[NdA: ricordate sempre che la marmellata calda è più liquida rispetto a quando raffredda: se la portate ad una densità troppo elevata da fredda sarà un mattone.
Per regolarsi sulla consistenza c'è il solito metodo del piattino: mettete in frigo un piattino, quando pensate che possa essere pronta prelevate un cucchiaino di composto e mettetelo sul piattino. Inclinatelo: se "scivola" a fatica dovrebbe essere pronta.
Io confesso di non trovarmi per nulla con questo sistema, non riesco a regolarmi. Ormai, dopo diverse confetture-mattone ho imparato a regolarmi ad occhio sulla consistenza.
Indicativamente posso dirvi che questa marmellata, nel mio caso, ha cotto circa 40 minuti, ma è un'indicazione di massima.
L'unica con le marmellata è prenderci l'occhio (o affidarsi al piattino :D).]
Invasettatela in vasetti precedentemente sterilizzati (e coperchi nuovi), chiudete bene e capovolgete fino a completo raffreddamento, in maniera da creare il sottovuoto.